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Il nuovo cinema americano di Franco La Polla
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Il nuovo cinema americano di Franco La Polla
La Polla, uno dei più stimati studiosi italiani di cinema hollywoodiano, docente di storia del cinema nordamericano al DAMS di Bologna dal 2001 (prima al Dipartimento di Lingue), dal 2004 al 2007 è stato Direttore del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna. Specialista di fama internazionale, noto anche come operatore culturale e promotore di retrospettive ed eventi per i più importanti festivals del cinema, da Venezia a Locarno. Era nato a Faenza nel 1943 ed è morto nel 2009. Da allora è stato istituito un premio giunto alla seconda edizione che sarà assegnato durante il Future Film Festival 2012 (Quattordicesima edizione) a Bologna, 27 marzo-1 aprile 2012, Premio Franco La Polla, dedicato alle tesi di laurea triennali e magistrali di ambito cinematografico, preferibilmente collegate alla fantascienza, al fantasy, animazione ed effetti visivi al DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) presso l'Università degli studi di Bologna.
Questo saggio edito da Marsilio Editori nel 1978, analizza un breve ma intenso periodo del cinema americano, dal 1967 al 1975, che viene definito come il massimo tentativo di rinnovamento del cinema USA dai tempi dell'avvento del sonoro, non vuole essere un libro di storia del cinema, piuttosto un momento di osservazione. Il libro è dedicato a Francois Truffaut, definito dall'autore il maggior poeta cinematografico contemporaneo. La Polla stima i primi sintomi del mutamento verso il 1967 con l'uscita di Gangster Story (Bonnie and Clyde) di Arthur Penn e Costretto a uccidere (Will Penny) di Tom Gries, entrambi colpevoli di capovolgimento delle costanti di "genere" a cui appartenevano: nel primo il bandito non è più solo il cattivo, ma anche la vittima di un preciso momento storico-sociale, nel secondo il cowboy non appartiene più al mito ma viene quasi emarginato. Nello stesso anno però esce anche Il laureato (The graduate) di Mike Nichols, uomo di teatro, dove il culto dell'eroe è stato dimenticato da molto tempo. Il libro attraversa quegli anni analizzando in maniera puntuale le poetiche della violenza (col cinema di Sam Peckinpah, per esempio), quelle della nostalgia e dell'iperrealismo, fino al cinema come filosofia con Robert Altman e Woody Allen. Riaprendolo e sfogliandolo, tra l'altro, ho trovato degli appunti scritti da me su una decina di fogli ai tempi dell'università che pensavo di aver perso
Questo saggio edito da Marsilio Editori nel 1978, analizza un breve ma intenso periodo del cinema americano, dal 1967 al 1975, che viene definito come il massimo tentativo di rinnovamento del cinema USA dai tempi dell'avvento del sonoro, non vuole essere un libro di storia del cinema, piuttosto un momento di osservazione. Il libro è dedicato a Francois Truffaut, definito dall'autore il maggior poeta cinematografico contemporaneo. La Polla stima i primi sintomi del mutamento verso il 1967 con l'uscita di Gangster Story (Bonnie and Clyde) di Arthur Penn e Costretto a uccidere (Will Penny) di Tom Gries, entrambi colpevoli di capovolgimento delle costanti di "genere" a cui appartenevano: nel primo il bandito non è più solo il cattivo, ma anche la vittima di un preciso momento storico-sociale, nel secondo il cowboy non appartiene più al mito ma viene quasi emarginato. Nello stesso anno però esce anche Il laureato (The graduate) di Mike Nichols, uomo di teatro, dove il culto dell'eroe è stato dimenticato da molto tempo. Il libro attraversa quegli anni analizzando in maniera puntuale le poetiche della violenza (col cinema di Sam Peckinpah, per esempio), quelle della nostalgia e dell'iperrealismo, fino al cinema come filosofia con Robert Altman e Woody Allen. Riaprendolo e sfogliandolo, tra l'altro, ho trovato degli appunti scritti da me su una decina di fogli ai tempi dell'università che pensavo di aver perso
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