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Aliens - Scontro finale
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Aliens - Scontro finale
Titolo originale: Aliens
Paese: USA
Anno: 1986
Durata: 137 min. - 154 min. (Edizione speciale in DVD)
Genere: Azione, Fantascienza
Regia: James Cameron
Soggetto: James Cameron, David Giler, Walter Hill
Sceneggiatura: James Cameron
Produttore: Gale Anne Hurd
Fotografia: Adrian Biddle
Interpreti: Sigourney Weaver, Paul Reiser, Michael Biehn, Carrie Henn, Bill Paxton, Lance Henriksen, William Hope, Jenette Goldstein
Paese: USA
Anno: 1986
Durata: 137 min. - 154 min. (Edizione speciale in DVD)
Genere: Azione, Fantascienza
Regia: James Cameron
Soggetto: James Cameron, David Giler, Walter Hill
Sceneggiatura: James Cameron
Produttore: Gale Anne Hurd
Fotografia: Adrian Biddle
Interpreti: Sigourney Weaver, Paul Reiser, Michael Biehn, Carrie Henn, Bill Paxton, Lance Henriksen, William Hope, Jenette Goldstein
Il primo Alien di Ridley Scott era stato realizzato alla 20th Century Fox sotto la presidenza di Alan Ladd jr, che aveva tutte le intenzioni di girare un sequel, visto il successo, ma poi se ne andò per fondare una propria casa di produzione indipendente e i dirigenti che presero il suo posto non erano della stessa idea. Finalmente il progetto fu assecondato e si misero alla ricerca di qualcuno che prendesse in mano la patata bollente di scrivere una sceneggiatura ad hoc. Larry Wilson, che aveva letto la sceneggiatura di Terminator, pensò di chiederlo a James Cameron, che in quel momento stava facendo proprio i casting per Terminator, ma siccome Dino de Laurentiis aveva il diritto di prelazione su Arnold Schwarzenegger per girare il seguito di Conan il barbaro, dovette aspettare per girare che fosse finito Conan il distruttore. Nell'attesa Cameron accettò, scrisse un abbozzo di sceneggiatura e poi girò Terminator nel 1984. La Fox non lo voleva come regista inizialmente, ma poi qualcuno della produzione vide le scene che lui aveva girato come secondo regista nel film prodotto da Roger Corman "Galaxy of terror", in cui lavorava anche come scenografo, e decisero di procedere. L'intenzione di Cameron però non era quella di fare un remake o un clone horror del primo Alien, ma un film diverso, d'azione e combattimento. Fu spedita la sceneggiatura a Sigourney Weaver, che era in Francia a girare "Une femme ou deux" con Depardieu, lei fu talmente entusiasta che diede molti suggerimenti a Cameron per sviluppare il personaggio di Ripley, specialmente sull'idea iniziale di presentarla come una "renegade".
La parte conceptual art del film fu affidata a Syd Mead, un artista visionario che creò gli schizzi per la nave spaziale Sulaco, quella dei Marines, mentre gli interni della colonia su LV-426 a Ron Cobb. La costruzione vera e propria della scenografia fu affidata all'inglese Peter Lamont, che avendo lavorato a quasi tutti i film di James Bond fino a quell'anno era esperto nella riproduzione realistica. Il set fu approntato in Inghilterra vicino a Londra, in una centrale dismessa di carbone bonificata dall'amianto, per costruire i mezzi furono convertiti molti veicoli militari per limitare la spesa che era già arrivata a 1,5 milioni di dollari, tanto da spingere a realizzare la scena dell'ipersonno con una serie di specchi per duplicare le cabine.
Intanto Cameron e l'allora sua moglie e produttrice Gale Anne Hurd facevano il casting in Inghilterra, ma non trovavano degli attori inglesi che fossero adatti alle parti. Alla fine decisero di chiamare degli attori americani e la scelta cadde, per la parte di Vasquez, su Jenette Goldstein che faceva anche sollevamento pesi, per la parte di Bishop l'androide su Lance Henriksen, per la parte di Apone su Al Matthews, che aveva una certa esperienza in campo militare nei marines. Per la parte della piccola Newt, invece, fecero un sacco di provini ad attrici bambine, che essendo abituate per lo più a girare pubblicità, alla fine di ogni scena ci mettevano un bel sorriso; alla fine scelsero Carrie Henn, una bimba inglese che non aveva mai recitato, ma che essendo figlia di un americano che lavorava in ambasciata aveva l'accento giusto che cercavano. Poi arrivarono anche gli altri attori, tranne la Weaver che stava girando "Mistery" ed erano in ritardo con la produzione. Furono radunati negli studi di Pinewood e qui fecero un lungo periodo di addestramento per creare un gruppo affiatato e il fatto che la Weaver non partecipò fu un bene, in quanto il senso di estraneità che doveva trasparire nel suo personaggio venne ulteriormente evidenziato. Durante le riprese ci furono molti contrasti con la troupe inglese, che aveva metodi e tempi di lavoro molto diversi dai ritmi americani, anche il direttore della fotografia Dick Bush fu sostituito in corso d'opera perché non soddisfaceva le intenzioni del regista. Alla fine il film costò 18 milioni di dollari.
Resta che è sicuramente un capolavoro del cinema di fantascienza d'azione, con un ritmo perfetto e travolgente e la versione estesa, pur con le scene tagliate non doppiate, rende ancor meglio la costruzione di base della sceneggiatura come la intendeva Cameron.
La parte conceptual art del film fu affidata a Syd Mead, un artista visionario che creò gli schizzi per la nave spaziale Sulaco, quella dei Marines, mentre gli interni della colonia su LV-426 a Ron Cobb. La costruzione vera e propria della scenografia fu affidata all'inglese Peter Lamont, che avendo lavorato a quasi tutti i film di James Bond fino a quell'anno era esperto nella riproduzione realistica. Il set fu approntato in Inghilterra vicino a Londra, in una centrale dismessa di carbone bonificata dall'amianto, per costruire i mezzi furono convertiti molti veicoli militari per limitare la spesa che era già arrivata a 1,5 milioni di dollari, tanto da spingere a realizzare la scena dell'ipersonno con una serie di specchi per duplicare le cabine.
Intanto Cameron e l'allora sua moglie e produttrice Gale Anne Hurd facevano il casting in Inghilterra, ma non trovavano degli attori inglesi che fossero adatti alle parti. Alla fine decisero di chiamare degli attori americani e la scelta cadde, per la parte di Vasquez, su Jenette Goldstein che faceva anche sollevamento pesi, per la parte di Bishop l'androide su Lance Henriksen, per la parte di Apone su Al Matthews, che aveva una certa esperienza in campo militare nei marines. Per la parte della piccola Newt, invece, fecero un sacco di provini ad attrici bambine, che essendo abituate per lo più a girare pubblicità, alla fine di ogni scena ci mettevano un bel sorriso; alla fine scelsero Carrie Henn, una bimba inglese che non aveva mai recitato, ma che essendo figlia di un americano che lavorava in ambasciata aveva l'accento giusto che cercavano. Poi arrivarono anche gli altri attori, tranne la Weaver che stava girando "Mistery" ed erano in ritardo con la produzione. Furono radunati negli studi di Pinewood e qui fecero un lungo periodo di addestramento per creare un gruppo affiatato e il fatto che la Weaver non partecipò fu un bene, in quanto il senso di estraneità che doveva trasparire nel suo personaggio venne ulteriormente evidenziato. Durante le riprese ci furono molti contrasti con la troupe inglese, che aveva metodi e tempi di lavoro molto diversi dai ritmi americani, anche il direttore della fotografia Dick Bush fu sostituito in corso d'opera perché non soddisfaceva le intenzioni del regista. Alla fine il film costò 18 milioni di dollari.
Resta che è sicuramente un capolavoro del cinema di fantascienza d'azione, con un ritmo perfetto e travolgente e la versione estesa, pur con le scene tagliate non doppiate, rende ancor meglio la costruzione di base della sceneggiatura come la intendeva Cameron.
Re: Aliens - Scontro finale
uao!un capolavoro,si il film ma tua recensione cara Alia...Veramente benfatta!!Mi verrebbe voglia di appendere il computer sul chiodo...
Re: Aliens - Scontro finale
Mi piace molto guardare i contenuti speciali nei dvd, anche se a volte compriamo i film direttamente all'estero via internet e spesso sono in inglese con i sottotitoli, ma sono un mondo di informazioni interessanti.
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