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Morire dentro di Robert Silverberg
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Morire dentro di Robert Silverberg
L'opportunità di leggere nella mente degli altri è un dono o una maledizione? Oppure, come per tutte le cose, dipende solo dalla nostra capacità di adattamento alla diversità? Certo è che per il protagonista del romanzo di Robert Silverberg il suo essere telepate non ha dato buoni frutti: quello che ha raccolto sono stati principalmente isolamento, impossibilità di rapporti umani decenti e sensi di colpa autocastranti (anche se questi ultimi possono derivare dal suo essere ebreo, dalla sua educazione). Infondo non tutti i telepati reagiscono allo stesso modo e ne è la prova l'incontro con Tom, che al contrario ha fatto del suo dono un modo spregiudicato di guadagnarsi da vivere. Quindi perchè adesso, raggiunti i 40 anni, David Selig si sente morire dentro accorgendosi che il suo potere sta svanendo e non accoglie questo cambiamento come una liberazione, come un nuovo inizio? Forse perchè si sentiva unico, potente e la caduta nella normalità lo spaventa a tal punto da considerare questo gran silenzio nella sua testa come l'inizio dell'attesa di una nuova morte, quella vera. Silverberg, con questo romanzo del 1972, ci dà la dimostrazione che si può scrivere di fantascienza anche senza l'uso della tecnologia, rendendo centro del racconto l'uomo e non la macchina. Con prefazione di Valerio Evangelisti (Fazi Editore 2007)
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