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Identità violate
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Identità violate
Una sera mi sono messa a fare zapping. Su qualche canale Sky stava iniziando un film del 2004, un thriller (genere che io amo di più insieme alla fantascienza) intitolato IDENTITA' VIOLATE con Angelina Jolie e Ethan Hawke. Scorrendo i titoli noto che c'è scritto "tratto da un libro di Michael Pye": il regista, tale D.J. Caruso, lo conoscevo perché lo associo al film "Disturbia" e non lo reputo proprio un genio della macchina da presa, ma sono disponibile a perdere un paio d'ore, anzi, mi viene in mente che forse è lo stesso anche della pellicola con Al Pacino "Rischio a due". Man mano che il plot avanza, mi ricorda vagamente qualcosa che ho letto e scopro che la trama è abbastanza simile al romanzo di Pye IL LADRO DI VITE, anche se ci sono molte differenze: aspetto la fine per vedere come evolve. Ora, il film in sè stesso non è niente di eccezionale, ma si guarda. La mia domanda è questa: perchè citare un libro se poi fai tutta un'altra storia? Ambientazioni geografiche cambiate, personaggi diversi, trama diversa, finale diverso, solo i nomi sono uguali (alcuni pure invertiti nei ruoli) e poi c'è l'idea di base. Il serial killer Martin (nome uguale, cognome diverso) si spaccia per il professor Hart nel libro, mentre John Costa è alla sua ricerca per un furto d'arte. Nel film Martin si spaccia per Costa e riesce pure farsi la Jolie!!! Insomma, cosa centrava Michael Pye????? Uffa....
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