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batman
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batman
Dedico questo post all'uomo pipistrello ed alla lunga serie di film a lui dedicato:
La serie di film su Batman comprende dieci adattamenti tratti dal fumetto:
Lewis Wilson (Batman del 1943) di Lambert Hillyer 15 episodi da 20' ca l'uno
Robert Lowery (Batman and Robin del 1949) di Spencer Gordon Bennet 15 episodi da 20' ca l'uno
Adam West (Batman del 1966) di Leslie H. Martinson
Michael Keaton (Batman del 1989 e Batman - Il ritorno del 1992) di Tim Burton
Val Kilmer (Batman Forever del 1995) di Joel Schumacher
George Clooney (Batman & Robin del 1997) di Joel Schumacher
Christian Bale(Batman Begins del 2005, Il cavaliere oscuro del 2008 e Il cavaliere oscuro - Il ritorno del 2012) di Christopher Nolan.
Da notare che i lavori del '43 e del '49 furono veri e propri serial cinematografici molto in voga in quegli anni e quindi la pellicola del '66 fu il primo lungometraggio ufficiale del Cavaliere Oscuro.
La serie di film su Batman comprende dieci adattamenti tratti dal fumetto:
Lewis Wilson (Batman del 1943) di Lambert Hillyer 15 episodi da 20' ca l'uno
Robert Lowery (Batman and Robin del 1949) di Spencer Gordon Bennet 15 episodi da 20' ca l'uno
Adam West (Batman del 1966) di Leslie H. Martinson
Michael Keaton (Batman del 1989 e Batman - Il ritorno del 1992) di Tim Burton
Val Kilmer (Batman Forever del 1995) di Joel Schumacher
George Clooney (Batman & Robin del 1997) di Joel Schumacher
Christian Bale(Batman Begins del 2005, Il cavaliere oscuro del 2008 e Il cavaliere oscuro - Il ritorno del 2012) di Christopher Nolan.
Da notare che i lavori del '43 e del '49 furono veri e propri serial cinematografici molto in voga in quegli anni e quindi la pellicola del '66 fu il primo lungometraggio ufficiale del Cavaliere Oscuro.
Batman tra Tim Burton e Christopher Nolan
Approfitto del gentile invito per dire la mia su un personaggio cinematografico tra i più prolifici per la quantità di film che lo hanno celebrato. Non c'è dubbio che una vita così lunga sia soggetta a tendenze e situazioni che non sempre dipendono dalle caratteristiche intrinseche di cui dispone il personaggio e la serie, parlo ad esempio dei cambiamenti che la società impone al cinema mainstream. Tralasciando ciò che precede la rivisitazione bartoniana anche per motivi di scarsa conoscenza credo di poter affermare senza ombra di smentite che il meglio di Batman si trovi ai due estremi del periodo che dal 1989 arriva ai giorni nostri, con il dittico di Tim Burton da una parte e la trilogia di Christoper Nolan dall'altra.
L'ipperealismo e l'eccessività freak ed esibita del mondo e dei personaggi dell'autore di "Edward mani di forbice" lasciano il testimone ai noir urbani ed al realismo delle rappresentazioni costruite dal regista inglese. Un confronto non ad armi pari perchè il primo arriva a Batman con uno status d'autore già affermato, il secondo invece con una carriera ancora da consolidare ancora da consolidare. Uno da sfogo alle sue ossessioni, un’altro le deve trovare. Ed è proprio qui secondo me che sta il nocciolo della questione ed ancora una volta le differenze delle varie raffigurazioni del medesimo personaggio. Burton rimane se stesso, modella ed inventa in maniera originale ma sempre nell'ottica di una consapevolezza acquisita, Nolan invece forse alla ricerca di un equilibrio tra cinema low budget e produzione blockbuster si fa prendere la mano e dopo una discreta partenza, parlo dei primi due episodi in cui l’importanza dell’icona e della macchina produttiva di cui dispone gli impongono una certa soggezione e quindi una minore propensione all’autoreferenzialità, arriva al traguardo forte di un successo come quello del sopravvalutato “Inception” che lascia mano libera ad un gigantismo epico così saturo di tutto che ad un certo punto sfugge di mano anche a lui. Ci troviamo così a confrontarci con l'atto conclusivo, quello da cui il regista si commiata dall'eroe, che fa fatica a stare in piedi; debole nonostante l’apparenza muscolare e tonitruante, o forse proprio per quello. Nolan fa di tutto per far funzionare il meccanismo: cuce e rattoppa incongruenze narrative - difetto in parte emerso anche in "The Prestige" - ed i molti sottotesti (la crisi finanziaria, l'ingiustizia sociale, la mistica della paura e del coraggio, la derive del potere etc.)con immagini di raccordo che spiegano e spiegano, ma si dimenticano di approfondire personaggi e psicologie - clamorosa la superficialità con cui viene trattata una new entry come Catwoman ma anche Bane risulterà alla lunga abbastanza incolore - condensano il tempo presente in una battuta, oppure danno vita ad un action poco dinamica, che talvolta perde di vista i tempi dilatandoli a dismisura con un montaggio alternato che adotta lo stesso meccanismo a spirale allargata usato con "Inception". Il film avrebbe bisogno di una cura dimagrante ma finisce per durare quasi tre ore. Troppe anche per Bruce Wayne ed il suo alterego. Di questo film ho parlato anche su icinemaniaci.blogspot.com.
(di nickoftime )
L'ipperealismo e l'eccessività freak ed esibita del mondo e dei personaggi dell'autore di "Edward mani di forbice" lasciano il testimone ai noir urbani ed al realismo delle rappresentazioni costruite dal regista inglese. Un confronto non ad armi pari perchè il primo arriva a Batman con uno status d'autore già affermato, il secondo invece con una carriera ancora da consolidare ancora da consolidare. Uno da sfogo alle sue ossessioni, un’altro le deve trovare. Ed è proprio qui secondo me che sta il nocciolo della questione ed ancora una volta le differenze delle varie raffigurazioni del medesimo personaggio. Burton rimane se stesso, modella ed inventa in maniera originale ma sempre nell'ottica di una consapevolezza acquisita, Nolan invece forse alla ricerca di un equilibrio tra cinema low budget e produzione blockbuster si fa prendere la mano e dopo una discreta partenza, parlo dei primi due episodi in cui l’importanza dell’icona e della macchina produttiva di cui dispone gli impongono una certa soggezione e quindi una minore propensione all’autoreferenzialità, arriva al traguardo forte di un successo come quello del sopravvalutato “Inception” che lascia mano libera ad un gigantismo epico così saturo di tutto che ad un certo punto sfugge di mano anche a lui. Ci troviamo così a confrontarci con l'atto conclusivo, quello da cui il regista si commiata dall'eroe, che fa fatica a stare in piedi; debole nonostante l’apparenza muscolare e tonitruante, o forse proprio per quello. Nolan fa di tutto per far funzionare il meccanismo: cuce e rattoppa incongruenze narrative - difetto in parte emerso anche in "The Prestige" - ed i molti sottotesti (la crisi finanziaria, l'ingiustizia sociale, la mistica della paura e del coraggio, la derive del potere etc.)con immagini di raccordo che spiegano e spiegano, ma si dimenticano di approfondire personaggi e psicologie - clamorosa la superficialità con cui viene trattata una new entry come Catwoman ma anche Bane risulterà alla lunga abbastanza incolore - condensano il tempo presente in una battuta, oppure danno vita ad un action poco dinamica, che talvolta perde di vista i tempi dilatandoli a dismisura con un montaggio alternato che adotta lo stesso meccanismo a spirale allargata usato con "Inception". Il film avrebbe bisogno di una cura dimagrante ma finisce per durare quasi tre ore. Troppe anche per Bruce Wayne ed il suo alterego. Di questo film ho parlato anche su icinemaniaci.blogspot.com.
(di nickoftime )
nickofti- Ospite
Re: batman
caro nickoftime la tua analisi merita senzaltro un posto di gran merito nel paradiso delle recensioni,delle analisi filmiche!Vedere un film e snocciolarlo così...bellissima la tua analisi (ma non eri già registrato?)
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