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via col vento
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via col vento
Titolo originale Gone with the Wind
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1939
Durata 224 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,37:1
Genere drammatico, storico, epico
Regia Victor Fleming
Soggetto Margaret Mitchell
Sceneggiatura Sidney Howard
Produttore David O. Selznick
Casa di produzione Metro-Goldwyn-Mayer
Fotografia Ernest Haller
Montaggio Hal C. Kern
Effetti speciali Jack Cosgrove
Musiche Max Steiner
Scenografia William Cameron Menzies
Lyle R. Wheeler
Interpreti e personaggi
* Vivien Leigh: Rossella O'Hara (Scarlett O'Hara)
* Clark Gable: Rhett Butler
* Olivia de Havilland: Melania Hamilton (Melanie Hamilton)
* Leslie Howard: Ashley Wilkes
* Hattie McDaniel: Mami (Mammy)
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1939
Durata 224 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,37:1
Genere drammatico, storico, epico
Regia Victor Fleming
Soggetto Margaret Mitchell
Sceneggiatura Sidney Howard
Produttore David O. Selznick
Casa di produzione Metro-Goldwyn-Mayer
Fotografia Ernest Haller
Montaggio Hal C. Kern
Effetti speciali Jack Cosgrove
Musiche Max Steiner
Scenografia William Cameron Menzies
Lyle R. Wheeler
Interpreti e personaggi
* Vivien Leigh: Rossella O'Hara (Scarlett O'Hara)
* Clark Gable: Rhett Butler
* Olivia de Havilland: Melania Hamilton (Melanie Hamilton)
* Leslie Howard: Ashley Wilkes
* Hattie McDaniel: Mami (Mammy)
Re: via col vento
Un film unanimemente giudicato di culto , al di là del suo valore , e “ universalmente riconosciuto come uno dei film più famosi della storia del cinema “ ( Wikipedia ).
Pino Farinotti gli assegna nel suo dizionario ben 5 stelle , il massimo voto possibile, e Paolo Mereghetti si associa assegnando a Via col vento 4 stelle nella sua guida (anche qui il massimo possibile). Diversamente Morando Morandini nel suo dizionario del cinema assegna al film un voto inferiore ma comunque onorevole di 3 stelle su 5, evidenziando comunque i meriti dell'opera e i suoi difetti.
Nel 1998 l'American Film Institute ha collocato Via col vento al quarto posto della AFI's 100 Years... 100 Movies, ovvero la lista dei cento film americani più importanti (dopo Quarto potere, Casablanca e Il padrino), spostandolo poi al sesto nella versione del 2007.
Ma qual è il giudizio di Natalia Ginzburg ? Impietoso, ma secondo me assolutamente condivisibile.
“ Sono andata a rivedere Via col vento: com'è invecchiato male! Campagne color biscotto; nuvole color lampone. Era certo però già molto vecchio quando l'avevamo visto la prima volta, nell'immediato dopoguerra; evidentemente è un film nato vecchio; ma allora non ce ne siamo mica tanto accorti. La proprietà terriera esaltata come bene supremo; schiavi negri burberi e fedeli, grassi e buoni, che sembrano ritagliati dalle vignette d'un giornalino per bambini: una fitta e lunga trama impastata e condita con idee ignobili. Tutto qui è vecchio, contenuti e immagini. Abbiamo, è vero, il grande piacere di incontrare alcuni attori cari al nostro cuore: Vivien Leigh, Olivia De Havilland; la ciocca scompigliata di Clark Gable, e il suo sorriso schietto e insolente; la bionda testa di Leslie Howard, malinconica, leggermente piegata su una spalla. Risplende nel film la grazia di Vivien Leigh, come una lampada sempre accesa: ma quella grazia, quel viso così intelligente e sensibile, sono qui sprecati. Per curiosità, ho sfogliato un poco il romanzo; quando l'avevo letto, nel '37 o nel '38, mi divertiva. Nel film, le idee ignobili sono ancora più vistose che nel romanzo, perché nel romanzo sono sparpagliate in mille pagine, e nel film ci vengono invece addosso tutte in una volta. Però anche il romanzo non merita simpatia alcuna………………. Dietro a queste figure principali, e ai loro parenti e schiavi, lo sfondo della guerra, città e piantagioni devastate e incendiate: razzismo e schiavismo, nel romanzo come nel film, appaiono un modo di pensare del tutto naturale, ed è con gli occhi dei sudisti che viene osservato e giudicato il mondo. Alla cinica Rossella, che ha sperperato i beni dell'esistenza e gli affetti, resta però la terra; il suo cinismo è castigato, ma il suo amore alla terra, alle piantagioni di cotone e alle possibilità di arricchirsi, viene celebrato e premiato: esso la consola di ogni umana perdita, e la storia si chiude sul suo ottimistico e trionfante sorriso. In conclusione, un filmaccio, tratto da un romanzaccio; e noi, nel vederlo la prima volta, l'avevamo giudicato con indulgenza, senza scorgerne tutta la falsità e la trivialità; ci rallegravamo che esso fosse un'esatta illustrazione del libro; ed eravamo in qualche modo un poco affezionati al libro, certo perché, avendolo letto durante il fascismo, eravamo così annoiati che ci saremmo divertiti con qualunque cosa; la nostra fantasia era allora così inaridita che andavamo a bere a qualunque fontana “.
(20.11.1977) LaStampa - numero 265
Per leggere l’articolo completo
http://www.archiviolastampa.it/ - ricerca avanzata – data specifica : 20.11.1977
p.s. articolo tratto da un mio post su anobii
http://www.anobii.com/forum_thread?topicId=3156642#new_thread
Pino Farinotti gli assegna nel suo dizionario ben 5 stelle , il massimo voto possibile, e Paolo Mereghetti si associa assegnando a Via col vento 4 stelle nella sua guida (anche qui il massimo possibile). Diversamente Morando Morandini nel suo dizionario del cinema assegna al film un voto inferiore ma comunque onorevole di 3 stelle su 5, evidenziando comunque i meriti dell'opera e i suoi difetti.
Nel 1998 l'American Film Institute ha collocato Via col vento al quarto posto della AFI's 100 Years... 100 Movies, ovvero la lista dei cento film americani più importanti (dopo Quarto potere, Casablanca e Il padrino), spostandolo poi al sesto nella versione del 2007.
Ma qual è il giudizio di Natalia Ginzburg ? Impietoso, ma secondo me assolutamente condivisibile.
“ Sono andata a rivedere Via col vento: com'è invecchiato male! Campagne color biscotto; nuvole color lampone. Era certo però già molto vecchio quando l'avevamo visto la prima volta, nell'immediato dopoguerra; evidentemente è un film nato vecchio; ma allora non ce ne siamo mica tanto accorti. La proprietà terriera esaltata come bene supremo; schiavi negri burberi e fedeli, grassi e buoni, che sembrano ritagliati dalle vignette d'un giornalino per bambini: una fitta e lunga trama impastata e condita con idee ignobili. Tutto qui è vecchio, contenuti e immagini. Abbiamo, è vero, il grande piacere di incontrare alcuni attori cari al nostro cuore: Vivien Leigh, Olivia De Havilland; la ciocca scompigliata di Clark Gable, e il suo sorriso schietto e insolente; la bionda testa di Leslie Howard, malinconica, leggermente piegata su una spalla. Risplende nel film la grazia di Vivien Leigh, come una lampada sempre accesa: ma quella grazia, quel viso così intelligente e sensibile, sono qui sprecati. Per curiosità, ho sfogliato un poco il romanzo; quando l'avevo letto, nel '37 o nel '38, mi divertiva. Nel film, le idee ignobili sono ancora più vistose che nel romanzo, perché nel romanzo sono sparpagliate in mille pagine, e nel film ci vengono invece addosso tutte in una volta. Però anche il romanzo non merita simpatia alcuna………………. Dietro a queste figure principali, e ai loro parenti e schiavi, lo sfondo della guerra, città e piantagioni devastate e incendiate: razzismo e schiavismo, nel romanzo come nel film, appaiono un modo di pensare del tutto naturale, ed è con gli occhi dei sudisti che viene osservato e giudicato il mondo. Alla cinica Rossella, che ha sperperato i beni dell'esistenza e gli affetti, resta però la terra; il suo cinismo è castigato, ma il suo amore alla terra, alle piantagioni di cotone e alle possibilità di arricchirsi, viene celebrato e premiato: esso la consola di ogni umana perdita, e la storia si chiude sul suo ottimistico e trionfante sorriso. In conclusione, un filmaccio, tratto da un romanzaccio; e noi, nel vederlo la prima volta, l'avevamo giudicato con indulgenza, senza scorgerne tutta la falsità e la trivialità; ci rallegravamo che esso fosse un'esatta illustrazione del libro; ed eravamo in qualche modo un poco affezionati al libro, certo perché, avendolo letto durante il fascismo, eravamo così annoiati che ci saremmo divertiti con qualunque cosa; la nostra fantasia era allora così inaridita che andavamo a bere a qualunque fontana “.
(20.11.1977) LaStampa - numero 265
Per leggere l’articolo completo
http://www.archiviolastampa.it/ - ricerca avanzata – data specifica : 20.11.1977
p.s. articolo tratto da un mio post su anobii
http://www.anobii.com/forum_thread?topicId=3156642#new_thread
Prof Keating- cinefilo scelto
- Messaggi : 133
Punti : 468
Data d'iscrizione : 09.10.11
Re: via col vento
Avendo letto il libro molti anni fa per pura curiosità, dopo aver visto il film al cinema, non posso che condividere le note della Ginzburg. Fa parte di quella schiera di film di culto a cui assegnano molte stelle perché parte di un'epoca più che per il loro vero valore.
Ci sono signori film tratti da signori romanzi che nessuno ricorda mai, per esempio La valle dell'eden di Elia Kazan tratto da Steinbeck.
Ci sono signori film tratti da signori romanzi che nessuno ricorda mai, per esempio La valle dell'eden di Elia Kazan tratto da Steinbeck.
Re: via col vento
è la tipica cosa"datata"ed anche un pò revisionista,però ha il suo fascino e che fascino,signori.
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