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Il cimitero dei giocattoli inutili di Aldo Moscatelli
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Il cimitero dei giocattoli inutili di Aldo Moscatelli
IL CIMITERO DEI GIOCATTOLI INUTILI e altri racconti calpestati di ALDO MOSCATELLI è una raccolta di 10 racconti che io definirei “morali”, perché dietro a ognuno di essi giace un ideale. Quando l’autore ne parla come di racconti calpestati, s’avverte non solo il rammarico dello scrittore davanti alla pubblicazione negata, ma anche il dolore di veder fisicamente calpestati i propri sogni. Stilisticamente si sente che sono stati scritti in periodi diversi, nell’arco di un decennio, più o meno, ce ne sono alcuni più maturi di altri, ma nell’insieme è una lettura piacevole e a tratti edificante. Forse l’unico appunto che potrei fare è sull’uso un po’ anomalo della punteggiatura, ma non faccio l’editor di mestiere, quindi è probabile che sia solo una mia impressione estetica. Ho scelto di soffermarmi su quelli che ho amato maggiormente. Ognuno è dedicato a qualcosa o a qualcuno e DISSOLVENZE è dedicato ai ricordi. Cosa mi ha colpito in questo brevissimo racconto? La capacità del protagonista di andare oltre, di trasformare la piatta visione degli adulti della realtà in qualcosa di altro, nel vedere, ad esempio, quella che sua madre chiama “donnaccia” e che tutti trattano da tale anche dopo la sua morte, come un raggio di luce nella propria vita, solo per un sorriso donato a un’esistenza solitaria perché diversa. I protagonisti di questi racconti sono spesso bambini o adolescenti che sentono la loro diversità, ma questa non-appartenenza viene sempre elaborata positivamente, come per il piccolo poeta che trova riparo tra i libri e conforto nella poesia ne L’ONDA CHE TENTO’ DI PARLARE AGLI UOMINI. Perché è sacrosanto che “scrivere una poesia non è poi così difficile, arduo è farla leggere a qualcuno e ancor di più fargliela apprezzare”. Quindi cosa c’è di meglio che leggerla al mare? Un altro racconto che mi ha colpito è ISTANTANEA, per l’illusione di fermare il tempo attraverso l’uso della fotografia e per quell’attrazione verso la morte che, prima o poi, tutti subiscono nell’arco della propria vita. Infine vorrei citare IL CUSTODE DEI SEGRETI SOMMERSI. Torna spesso il mare come sfondo, come un’ancestrale presenza materna, un mare che porta con sé e custodisce gelosamente i sogni degli uomini sotto forma di castelli di sabbia o di scritte sulla sabbia. E’ colmo d’amore questo racconto, nei suoi rimandi al Piccolo Principe e nella predizione dell’incontro della protagonista Francesca con un giovane scrittore sognatore che scriverà per lei. Una dichiarazione che tutte le donne dovrebbero poter sognare. Una menzione speciale alle copertine di Francesca Santamaria, che completano piacevolmente tutti i libri pubblicati dalla casa editrice I SOGNATORI.
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