Inquisizione a Hollywood di Larry Ceplair e Steven Englund

Altro libro fuori stampa scovato spulciando in giro per librerie e mercatini dell'usato è questo saggio di Editori Riuniti del 1981 che tratta della storia della politica nel cinema americano dal 1930 al 1960. Negli anni trenta e quaranta molti scrittori e sceneggiatori hollywoodiani parteciparono alle battaglie politiche progressiste che furono poi oggetto di liste nere della commissione parlamentare per le attività antiamericane: Dalton Trumbo, Edward Dmytryc, Lillian Hellman, per esempio, fondarono sindacati, associazioni, aiutarono gli antifascisti nella guerra civile spagnola. Ma i progressisti non erano ben visti in quell'industria del cinema che era l'espressione più visibile del sogno americano. Con la guerra fredda e la paura di tutto quel che veniva sospettato di comunismo, la destra riuscì a stabilire un controllo sulle idee e sulle attività culturali dell'epoca. Il libro, dedicato dagli autori "ai nostri genitori e a tutti coloro che tennero duro", racconta di come per un breve periodo un gruppo di persone impegnate trasformò Hollywood da seducente simbolo dell'irrealtà in un centro di coscienza politica, del significato di essere sceneggiatori in quel tempo, della repressione e del valore dei "Dieci".