Il maestro di nodi di Massimo Carlotto

Prendete un po' di blues o un po' di jazz (che ne so, magari il trio Sellani che suona PUGNI CHIUSI), spruzzatelo con una goccia di politica, la giusta dose di malavita, qualche ricordo ingombrante, spremeteci dentro un po' di noir e otterrete un "Alligatore". Non è il nome di un coctail, anzi, lo è, ma non quello vero. C'è tutto questo nel romanzo. Un viaggio allucinante nei mondi sotterranei del sadomaso, alla caccia del fantomatico Maestro di Nodi, che lascia in dono alle sue vittime un fiore di corda fatta di seta, "Un fiore perfetto - dice Max la memoria all' amico Alligatore - chi lo ha fatto è preciso, fantasioso e incredibilmente abile. Hai idea di quanto dolore può procurare un tipo del genere?". Una discesa negli inferi del mercato clandestino di video pornografici, fist fucking, snuff....all'ombra degli avvenimenti genovesi del G8, perseguendo una strana giustizia privata. Spunto interessante di riflessione, al di là del percorso giallo, sulle motivazioni che portano a condurre una doppia vita, una regolare e una sommersa, segreta, che rende accettabile quella normale, in un gioco delicato di equilibri instabili. Il tutto scritto nello stile asciutto e conciso tipico di Massimo Carlotto. Consigliato ai palati fini che non amano i fronzoli.