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CARO MICHELE
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CARO MICHELE
CARO MICHELE
REGIA: Mario Monicelli
SCENEGGIATURA: Tonino Guerra, Suso Cecchi d'Amico
ATTORI: Mariangela Melato, Delphine Seyrig, Aurore Clément, Lou Castel, Fabio Carpi
FOTOGRAFIA: Tonino Delli Colli
MONTAGGIO: Ruggero Mastroianni
MUSICHE: Nino Rota
PRODUZIONE: GIANNI HECHT LUCARI PER FLAG FILM
DISTRIBUZIONE: CINERIZ - DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA)
PAESE: Italia 1976
GENERE: Drammatico
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore PANORAMICA TECHNOSPES
SOGGETTO:
romanzo omonimo di Natalia Ginzburg (ed. Mondadori)
Premio David 1977 per migliore attrice a Mariangela Melato
°°°°°°°
Inizio con questo film , tratto dall’omonimo romanzo di Natalia Ginzburg, perché mi pare che rappresenti l’equilibrio tra cinema e letteratura, e cioè l’esempio di come si possa fare un buon film da una buona opera letteraria. Compito non facile, perché , come rilevato da Suso Cecchi d’Amico ( “ Storie di cinema ed altro “) letteratura e cinematografia corrono su binari differenti e si esprimono in maniera diversa : la prima si affida alla parola, la seconda all’immagine.
Ma la regia di Monicelli , la sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico e Tonino Guerra, la fotografia di Tonino Delli Colli, le musiche di Nino Rota ( unitamente al celebre 'El Paso del Ebro' ,canto repubblicano della guerra di Spagna , eseguito da Rodolfo Haffler ) , riescono a confezionare un ottimo film. Senza parlare dell’interpretazione di Mariangela Melato nel ruolo di Mara , molto diverso da quello del romanzo ma non meno efficace, tanto da meritare il David di Donatello. E pensare che la Ginzburg avrebbe voluto preferire alla Melato Maria Schneider , reduce dal successo di “ Ultimo tango a Parigi “, ed esclusa sola per motivi di cachet . Sarebbe stato un grave errore.
REGIA: Mario Monicelli
SCENEGGIATURA: Tonino Guerra, Suso Cecchi d'Amico
ATTORI: Mariangela Melato, Delphine Seyrig, Aurore Clément, Lou Castel, Fabio Carpi
FOTOGRAFIA: Tonino Delli Colli
MONTAGGIO: Ruggero Mastroianni
MUSICHE: Nino Rota
PRODUZIONE: GIANNI HECHT LUCARI PER FLAG FILM
DISTRIBUZIONE: CINERIZ - DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA)
PAESE: Italia 1976
GENERE: Drammatico
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore PANORAMICA TECHNOSPES
SOGGETTO:
romanzo omonimo di Natalia Ginzburg (ed. Mondadori)
Premio David 1977 per migliore attrice a Mariangela Melato
°°°°°°°
Inizio con questo film , tratto dall’omonimo romanzo di Natalia Ginzburg, perché mi pare che rappresenti l’equilibrio tra cinema e letteratura, e cioè l’esempio di come si possa fare un buon film da una buona opera letteraria. Compito non facile, perché , come rilevato da Suso Cecchi d’Amico ( “ Storie di cinema ed altro “) letteratura e cinematografia corrono su binari differenti e si esprimono in maniera diversa : la prima si affida alla parola, la seconda all’immagine.
Ma la regia di Monicelli , la sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico e Tonino Guerra, la fotografia di Tonino Delli Colli, le musiche di Nino Rota ( unitamente al celebre 'El Paso del Ebro' ,canto repubblicano della guerra di Spagna , eseguito da Rodolfo Haffler ) , riescono a confezionare un ottimo film. Senza parlare dell’interpretazione di Mariangela Melato nel ruolo di Mara , molto diverso da quello del romanzo ma non meno efficace, tanto da meritare il David di Donatello. E pensare che la Ginzburg avrebbe voluto preferire alla Melato Maria Schneider , reduce dal successo di “ Ultimo tango a Parigi “, ed esclusa sola per motivi di cachet . Sarebbe stato un grave errore.
Prof Keating- cinefilo scelto
- Messaggi : 133
Punti : 468
Data d'iscrizione : 09.10.11
Re: CARO MICHELE
Ma che cosa ne pensò Natalia Ginzburg del film tratto dal suo romanzo ?
Ecco la sua recensione, che è poi quasi un’autorecensione, apparsa sul “ Corriere della sera “ del 6 luglio 1976:
“…….Mettendo a confronto il film col mio romanzo, le mie impressioni sono le seguenti. Ho la sensazione che in particolare Monicelli, regista del film, e in genere tutti quelli che vi hanno lavorato, si siano studiati di non tradire il libro, e di non discostarsi quasi mai. Un simile desiderio mi sembra sia visibile ovunque, nella scelta dei volti umani, dei luoghi e degli oggetti, e di ciò sono assai grata a ognuno. Gli attori mi sembrano molto bravi, e mi sembra che il film sia strutturato con intelligenza, e che il parlato, cioè dialoghi e voci fuori campo, s’accompagni alle immagini senza né opprimerle, né fluttuare al di sopra di esse generando un senso di superfluidità…..”
Ecco la sua recensione, che è poi quasi un’autorecensione, apparsa sul “ Corriere della sera “ del 6 luglio 1976:
“…….Mettendo a confronto il film col mio romanzo, le mie impressioni sono le seguenti. Ho la sensazione che in particolare Monicelli, regista del film, e in genere tutti quelli che vi hanno lavorato, si siano studiati di non tradire il libro, e di non discostarsi quasi mai. Un simile desiderio mi sembra sia visibile ovunque, nella scelta dei volti umani, dei luoghi e degli oggetti, e di ciò sono assai grata a ognuno. Gli attori mi sembrano molto bravi, e mi sembra che il film sia strutturato con intelligenza, e che il parlato, cioè dialoghi e voci fuori campo, s’accompagni alle immagini senza né opprimerle, né fluttuare al di sopra di esse generando un senso di superfluidità…..”
Prof Keating- cinefilo scelto
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