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I figli degli uomini
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I figli degli uomini
Titolo originale Children of Men
Paese Gran Bretagna, USA
Anno 2006
Durata 109 min
Colore colore
Genere fantascienza
Regia Alfonso Cuarón
Sceneggiatura David Arata, Alfonso Cuarón, Timothy J. Sexton
Fotografia Emmanuel Lubezki
Montaggio Alfonso Cuarón, Alex Rodriguez
Londra 2027. Da 18 anni ormai non nasce più un bambino su tutto il pianeta a causa di una misteriosa infertilità che ha colpito tutto il genere umano. Tutti i Paesi del mondo sono nel caos, solo l'Inghilterra resiste allo sfascio totale grazie a un governo totalitario che tratta tutti i cittadini non britannici come immigrati clandestini, chiudendoli in gabbie e relegandoli in città ghetto sotto lo stretto controllo militare. Theo Faron, impiegato in un ministero, ben inserito nella società odierna nonostante il suo passato attivista, apprende in un bar dalla Tv che l'abitante più giovane della Terra è stato ucciso e decide di prendersi un giorno di vacanza approfittando del lutto in cui è caduta tutta la nazione. Questa giornata sarà per lui l'inizio di una specie di resurrezione. Contattato dalla ex moglie, capo carismatico di un gruppo di rivoluzionari che si fanno chiamare Pesci, sarà costretto ad affrontare i suoi fantasmi più nascosti per portare a termine la missione più importante della sua vita: accompagnare una giovane donna di colore incinta di otto mesi alla nave "Tomorrow" di una misteriosa fondazione denominata Progetto Umano. Tratto dal romanzo omonimo della scrittrice P.D.James, eccellente giallista che si è qui cimentata in un racconto di fantascienza sociale, il film è costruito dal regista messicano Alfonso Cuaròn, lo stesso del terzo episodio della saga di Harry Potter, con taglio austero, quasi documentaristico in alcune scene (come il lungo piano sequenza nella città ghetto sotto assedio, che ricorda le immagini purtroppo reali di una Sarajevo distrutta dalla guerra), senza troppe ridondanze tecnologiche e descrive un futuro prossimo possibile se all'umanità venisse a mancare la speranza della prosecuzione della specie. Film inquietante, tetro, violento ma emozionante al tempo stesso, bravo Clive Owen. Bel cameo anche del vecchio Michael Caine e di Julianne Moore.
Paese Gran Bretagna, USA
Anno 2006
Durata 109 min
Colore colore
Genere fantascienza
Regia Alfonso Cuarón
Sceneggiatura David Arata, Alfonso Cuarón, Timothy J. Sexton
Fotografia Emmanuel Lubezki
Montaggio Alfonso Cuarón, Alex Rodriguez
Londra 2027. Da 18 anni ormai non nasce più un bambino su tutto il pianeta a causa di una misteriosa infertilità che ha colpito tutto il genere umano. Tutti i Paesi del mondo sono nel caos, solo l'Inghilterra resiste allo sfascio totale grazie a un governo totalitario che tratta tutti i cittadini non britannici come immigrati clandestini, chiudendoli in gabbie e relegandoli in città ghetto sotto lo stretto controllo militare. Theo Faron, impiegato in un ministero, ben inserito nella società odierna nonostante il suo passato attivista, apprende in un bar dalla Tv che l'abitante più giovane della Terra è stato ucciso e decide di prendersi un giorno di vacanza approfittando del lutto in cui è caduta tutta la nazione. Questa giornata sarà per lui l'inizio di una specie di resurrezione. Contattato dalla ex moglie, capo carismatico di un gruppo di rivoluzionari che si fanno chiamare Pesci, sarà costretto ad affrontare i suoi fantasmi più nascosti per portare a termine la missione più importante della sua vita: accompagnare una giovane donna di colore incinta di otto mesi alla nave "Tomorrow" di una misteriosa fondazione denominata Progetto Umano. Tratto dal romanzo omonimo della scrittrice P.D.James, eccellente giallista che si è qui cimentata in un racconto di fantascienza sociale, il film è costruito dal regista messicano Alfonso Cuaròn, lo stesso del terzo episodio della saga di Harry Potter, con taglio austero, quasi documentaristico in alcune scene (come il lungo piano sequenza nella città ghetto sotto assedio, che ricorda le immagini purtroppo reali di una Sarajevo distrutta dalla guerra), senza troppe ridondanze tecnologiche e descrive un futuro prossimo possibile se all'umanità venisse a mancare la speranza della prosecuzione della specie. Film inquietante, tetro, violento ma emozionante al tempo stesso, bravo Clive Owen. Bel cameo anche del vecchio Michael Caine e di Julianne Moore.
Re: I figli degli uomini
inquietante.Un salutare schiaffo in faccia
odisseakubrick- cinefilo
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Data d'iscrizione : 09.06.11
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