Rendition - Detenzione illegale

Prima pellicola americana del regista sudafricano Gavin Hood, già premiato con il premio Oscar per il miglior film straniero nel 2005 con "Il suo nome è Tsotsi" e che poi ha girato nel 2009 "X-men le origini: Wolverine", racconta la storia di un ingegnere di origine egiziana ma sposato con un'americana, che ha studiato negli USA e ci vive da quando era adolescente, che viene sottoposto alla cosiddetta pratica dell'extraordinary rendition. Tornando in volo dal Sudafrica per lavoro, viene praticamente rapito dalla Cia, accusato di essere un terrorista e portato in una prigione nordafricana per essere interrogato (torturato), cancellando la sua presenza nella lista dei passeggeri in modo da far perdere le sue tracce alla moglie, che lo attende. Il film intreccia due storie, che sul finale capiamo essere anche su due piani temporali non paralleli, perché in realtà l'apertura del film è anche il suo epilogo. Questo sviluppo è molto interessante. Essendo soprattutto un film di denuncia, però, non prende una vera e propria posizione e lascia alle parti avverse la possibilità di spiegare le motivazioni che stanno dietro ai vari comportamenti e alle scelte dei protagonisti. Così tutti hanno le proprie ragioni per commettere anche le peggiori azioni. Bravi comunque gli attori, specialmente Omar Metwally nella parte dell'ingegnere.